Dal giorno della devastante frana che ha colpito la frazione Talanico di San Felice a Cancello (CE), il Sindaco Emilio Nuzzo (nella foto 1 con Fabio Ciciliano, Capo della Protezione Civile Italiana), è stato sempre accanto ai soccorritori e ha vissuto con ansia tutta la loro opera. “Non ho mai avuto occasione di assistere – da vicino – alle tante e complesse operazioni di questi ‘grandi e importanti uomini’: non ci sono parole per un immenso grazie”. La presenza fisica del primo cittadino, poi, non è mancata accanto alla famiglia dei due dispersi e alla popolazione, senza perdere mai la speranza di poterli ritrovare vivi i due dispersi. La sconvolgente notizia del recupero del corpo della signora Agnese ha lasciato tutti in profondo silenzio, solo le lacrime a testimoniare il profondo dolore. “Non auguro a nessuno di vivere questi momenti”, ha detto il Sindaco nello sconforto più assoluto. Poi, prevale la rabbia per i numerosi solleciti alle istituzioni mai presi in considerazione. “Ho scritto, sottolinea Emilio Nuzzo, ben quattro note, tutte protocollate, e nessuno ha risposto. Solo ora, dopo che questa immane tragedia ha fatto registrare due vittime, si metterà in moto la macchina burocratica, ferma da circa trent’anni”. “Bisogna rimboccarsi le maniche, tutti insieme, per rialzarci! continua il Sindaco; la speranza è che le Autorità competenti siano sensibili e prendano seri ed immediati provvedimenti. L’augurio, poi, è che le luci dei riflettori non si spengano su San Felice a Cancello, un territorio ad alto rischio idrogeologico. Non vogliamo vivere nella paura, abbiamo bisogno, ora più che mai, di certezze e di aiuti economici per risollevarci”. Apprendiamo, infine, che Emilio Nuzzo, nel momento in cui i corpi saranno restituiti alla famiglia, proclamerà il lutto cittadino e il Comune provvederà ai pubblici funerali. Lo staff CODACONS, l’Associazione a difesa dei consumatori e dell’ambiente, sempre sensibile e attento alle problematiche del territorio,con sede a Cancello Scalo (CE), in un comunicato stampa denuncia il disastro di San Felice a Cancello. Leggiamo, tra l’altro: “un territorio molto complesso dal punto di vista idrogeologico, ma che i nostri avi hanno sempre nei secoli saputo gestire e soprattutto rispettare, anche se i più avevano solo la ‘terza elementare’. Questa terra è stata lasciata da tanti, troppi anni, al lento e continuo degrado, da ultimo sfociato in un disastro che ha strappato inesorabilmente e per sempre, all’affetto dei propri cari e dell’intera comunità Sanfeliciana altre due vite. Tu Ente Regione Campania, dove sei stata? Perché a distanza di tanti anni ci ritroviamo un’opera mai collaudata e mai completata? In quali cassetti sono state lasciate le richieste di interventi per un’adeguata manutenzione a tutela del territorio e di quanto già speso? L’unico vero GRAZIE va riconosciuto solo a tutta la Protezione Civile, alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del fuoco e a tutti i Volontari che da giorni, con immane fatica, continuano a cercare e a spalare fango”.