Gio. Apr 25th, 2024
Visita del Soprintedente Mario Pagano con i fuzionari Andrea Martelli e Mariano Nuzzo, insieme al Sindaco Andrea Pirozzi, al Consigliere Vigliotti e all’impresa esecutrice Trilite srl.

Questa mattina si sono recati in sopralluogo a Santa Maria a Vico il Soprintedente Mario Pagano accompagnato dai funzionari Mariano Nuzzo e Andrea Martelli per visitare il cantiere di restauro relativo al “Progetto Appia Regina Viarum FSC 2014-2020” diretto dalla Soprintedenza ABAP di Caserta e Benevento (Antonio Friello, direttore dei lavori). Sono giunti sul posto il Sindaco Andrea Pirozzi e il consigliere Vincenzo Vigliotti. Interessanti sono le previsioni e le ipotesi, frutto del dialogo tra la Soprintedenza e il Comune, di realizzare uno spazio museale fruibile al pubblico.

L’intervento in corso realizza opere per un importo di 230.000,00 euro destinate al recupero del tratto viario posto nei pressi del supermercato Gioia Market (ex Palazzo Palermo) e presso la località cantina Zì Michele.

Stefano de Caro nella sua guida del 2012 “la terra nera degli aantichi campani” descrive il precedente scavo del 2003 che “aveva messo in luce un tratto lastricato dell’Appia lungo circa 15 metri, ben conservato, con la pavimentazione realizzata in basoli poligonali di calcare ben accostati. La carreggiata, larga 4,30 metri, era delimitata su entrambi i latida un bordo leggermete rialzato ottenuto posizionando i basoli per lungo; ai lati, una fascia di circa 3 metri in terra battuta doveva costituire lo spazio pedonale dei marciapiedi. La strada era delimitata a nord da um muro rettilineo, perfettamente parallelo ad essa, realizzato i nopera incerta che probabilmente risale all’epoca del tracciato viario più antico (III sec. a.C.), o del primo basolato (II secolo a.C.).

Accanto alla strada, nella stessa area, si è messa in luce parte di un piccolo anfiteatro di una quarantina di metri circa di ampiezza, che, come quello di Presenzano doveva servire ai bisogni del vicus. Le ricerche hanno messo in luce un ambiente di servizio sotto l’ima cavea, una gelleria voltata all’interno del podio e la porta sud di accesso all’arena, pertinente alla fase di prima età imperiale, in seguito sostituita da un secondo varco, verosimilmente in epoca costantiniana, periodo al quale risale anche un massiccio intervento di sistemazione dell’Appia. Dalla decorazione dell’edificio faceva probabilmente parte una statua di Apollo citaredo rinvenuta in una nicchia in precedenza”.

L’edificio in calcestruzzo prefabbricato, che copre l’area archeologica, oggi risulta essere all’asta. Si auspica un intervento della mano pubblica per l’acquisizione del sito di pregevole interesse archeologico, utile a conservare la memoria delle antiche genti e restituire alla cittadina un’importante identità storica che connota l’intera Valle.

La redazione

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