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Il 2 aprile 2023 a S. Marco la Via Crucis vivente.  

“Salvati dall’Amore” è il titolo della drammatizzazione delle ultime ore di Gesù, svoltasi domenica 14 aprile 2019, con la sapiente guida dell’instancabile Don Michele Grosso  Parroco di San Marco Evangelista di S. Maria a Vico che cura, organizza ed allestisce l’intero evento. Sicuramente non si dimenticherà: è stato un momento toccante, che ha lasciato il segno in quanto ha saputo creare un ampio coinvolgimento emotivo e spirituale con tanto pathos nelle interpretazioni di coloro che vi hanno partecipato. Ancora oggi, quindi, un doveroso plauso va a tutti i figuranti (circa 70) e alle tante persone che hanno lavorato per preparare i costumi, per curare la logistica, donando generosamente tempo ed energia. Una menzione speciale merita Vincenzo Salvatore Savino: la suggestiva interpretazione di Gesù fa rivivere le stesse intense emozioni provate con il kolossal hollywoodiano religioso “Il re dei re”, dove l’attore statunitense Jeffrey Hunter è il celebre interprete di Gesù. Le foto si commentano da sole. Vedere il cammino cadenzato di Enzo sotto il peso della croce, frustato e deriso dai sanguinari carnefici; ascoltarlo nel momento dell’Ultima Cena, nell’Orto degli Ulivi, nell’incontro con Pilato ed Erode e infine all’atto della Crocifissione, ci si trova proiettati direttamente in quel tempo. Uno spettacolo, quindi, che fa accapponare la pelle! Con la semplicità e la riservatezza che lo contraddistinguono da sempre, Enzo ci racconta la particolare e appassionante esperienza: “Fin dal primo momento che mi è stato chiesto di interpretare la parte di Gesù, ho sentito subito in me il desiderio di accettare, anche se avevo un po’ paura di non riuscire a trasmettere alle persone quello che Gesù ha fatto per noi. Ringrazio, quindi, Don Michele Grosso che anche questa volta mi darà la possibilità di rievocare questa esperienza, indimenticabile per me. Personificare veramente Gesù nei gesti, nelle parole, insomma in tutto e vedere la gente davvero entusiasta che si emoziona per quelle frasi e movenze, mi rende orgoglioso nel suscitare quella compassione e compartecipazione ai misteri della nostra salvezza. Spero, insieme a tutti i figuranti che partecipano a questa Via Crucis 2023, di trasmettere e vivere con la gente che ci osserva quella profonda consapevolezza di quanto Gesù ha sofferto volontariamente, per renderci tutt’uno con Lui e il Padre”.

Dopo il pit-stop forzato per la pandemia, il 2 aprile duemila23, domenica delle Palme, la comunità, con tanto orgoglio, scriverà un’altra significativa e toccante pagina nel libro della vita parrocchiale. La Passione e la Morte di Cristo, quindi, in una modalità originale, attraverso “quadri” viventi che rappresentano le diverse “stazioni” della Via Crucis vivente lungo le vie di San Marco – Trotti,  per cui il borgo si trasforma in un teatro a scena aperta in cui gli attori sono gli abitanti stessi.

Emozioni che ho avuto modo di vivere in anticipo, nel momento in cui sono stato da don Michele per raccogliere notizie e informazioni. Le sue parole, le foto dell’archivio, hanno provocato in me non pochi brividi e lasciato presagire un altro grande e rilevante successo. La Passione di Cristo vissuta tra le vie, con don Michele in veste di narratore, va ben al di là di un simbolo, di una rievocazione, diventa concreta materializzazione del cammino di Gesù verso il Golgota. 

Il Parroco don Michele ci anticipa il percorso: Partenza dalla Chiesa dove si svolge l’Ultima cena; si scende per Via Monticelli (scena nell’Orto degli ulivi) e si arriva in Piazza Trotti (scena del Processo con il Sinedrio, Erode e Pilato e il rinnegamento di Pietro). Da Via Trotti verso la Via II Vinella (scene della Veronica, Incontro con le Pie Donne, con la Madre, il Cireneo). Alla Rotonda di Piazza dell’Unificazione il culmine della processione con la caduta di Gesù flagellato dai soldati che emoziona e commuove la folla circostante. Arrivo al Campetto Parrocchiale dove avverrà la Crocifissione, Morte e Resurrezione. Quest’ultima scena si compirà con enfasi ed emozione alla fine del corteo e rappresenterà il momento più suggestivo della cerimonia. L’incontro con don Michele Grosso si conclude con queste parole: “Sono passati ormai diversi anni dalla prima volta che ci siamo messi ad organizzare questo evento che è per tutti noi un motivo di orgoglio, perché è una forma non banale di trasmettere la nostra fede e questo vuol dire due cose: incrementare la preghiera ma soprattutto dare vita, attraverso l’interpretazione con passione e amore, alla Via Crucis vivente. Nonostante difficoltà dovute al periodo e al tempo siamo pronti a mettere in scena la passione di Cristo con entusiasmo e gioia.  Novità assoluta è la partecipazione anche di donne e uomini adulti che affiancheranno nei ruoli e nelle scene i ragazzi e i giovani. Ci siamo messi in moto per preparare al meglio questo evento. Mi auguro che questa manifestazione sia motivo di unione, socializzazione e partecipazione attiva della comunità tutta. Con la speranza di portare in tutti noi quel messaggio di speranza, amore e fede che Gesù Cristo ci ha trasmesso con la sua morte e resurrezione, superando gli individualismi e i rancori personali che caratterizzano la nostra quotidianità”.

E noi non possiamo che complimentarci con don Michele per essere sempre “sul pezzo” e, soprattutto, per la capacità di mettere in campo tutta la sua vitalità pur di portare tante anime alla casa del Signore.

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